Carlo Saraceni (Venezia 1579 - 1620)
Estasi di san Francesco
Olio su tela, 181x115 cm
Chiesa del Redentore, Venezia
Il dipinto è una replica fedele, in formato ridotto, di quello realizzato da Saraceni forse per il conte Sebastiano Füll von Windach, agente del duca di Baviera, ed ora conservato al Bayerische Staatsgemäldesammlungen di Monaco. L'opera viene ricordata dal pittore nel suo testamento del 13 giugno 1620: "lascio un quadro de san Francesco alli Rev. Padri capucini pregandoli a pregar qualche volta Dio per me". Essa è verosimilmente una delle ultime realizzazioni dell'artista in cui l'apparizione dell'angelo a Francesco, alla presenza dell'ignaro frate Leone, avviene in un interno di rustica e umile semplicità che emerge nella luce divina che accompagna la visione estatica. Oltre a rende percepibile l'ascetica vita del santo, tale ambientazione la connota altresì in termini di semplice quotidianità facendocelo vedere in una dimensione più intima. La figura dell'angelo intento a suonare una soave melodia proietta la sua ombra sul muro acquistando così maggiore forza espressiva. L'opera ebbe numerose repliche e varianti a testimonianza della fortuna riscossa.
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