Bartolomeo Montagna (Orzinuovi 1450 circa - Vicenza 1523)
La ricognizione del corpo di Sant'Antonio
Affresco, 287x441 cm
Scuola del Santo, Padova
L'affresco realizzato dall'artista, il più grande tra quelli che decorano le pareti della Scuola, venne realizzato da Bartolomeo tra il febbraio e il giugno del 1512. L'episodio raffigurato fa riferimento a un fatto risalente al 1350, quando il cardinale e legato papale Guido da Boulogne, recentemente scampato alla morte, fece aprire la cassa in cui vi erano le spoglie del Santo per riporle in un'altra più preziosa realizzata in argento e il mento nel reliquiario in cui ancor oggi si conserva. La composizione è tagliata in due orizzontalmente dall'ampia apertura architettonica sulla quale si distende un ampio e vario paesaggio. Compressi nella metà inferiore si accalcano i numerosi personaggi che asistono alla scena con al centro la figura del porporato nell'atto di prelevare la sacra reliquia del mento per metterla nel reliquiario posto esattamente al centro dell'affresco. I personaggi raffigurati presentano in alcuni casi un'espressività un po' caricata nei volti mentre i ritratti di fedeli contemporanei in adorazione, riconoscibili dagli abiti, sono evidentemente più individualizzati. Tra questi di particolare efficacia psicologica risultano essere due personaggi che rivolgono il loro sguardo allo spettatore, un ecclesiastico sulla metà destra dell'affresco, di cui compare solo la testa e la donna all'estrema destra vestita di scuro. L'esito complessivo risulta un po' caotico nella parte bassa il cui assembrsi dei personaggi lungi dal conferire profondità alla composizione sembra ottenere l'effetto contrario. La marcata espressività delle figure viene inoltre accompagnata, in taluni casi, da un trattamento del panneggio piuttosto ridondante, come ad esmpio per quello della nobildonna inginocchiata sulla destra.
Nonostante in uno dei pagamenti per l'affresco sia presente anche il nome del figlio Benedetto, la critica tende ad escludere una sua fattiva collaborazione.