Jacopo Sansovino (Jacopo Tatti, Firenze 1486 – Venezia 1570)



Cantorie, Porta della scarestia, Quattro evangelisti
Bronzo
Basilica di San Marco, Venezia

La decorazione delle cantorie è il primo di tre interventi con i quali Sansovino partecipa ai lavori di rinnovamento del presbiterio della basilica. Quella di destra, commissionata all'artista nel 1537, viene cosiderata di minore finezza esecutiva rispetto a quella di sinistra. In essa vi si raffigurano tre episodi della vita di San Marco (San Marco battezza Anania; San Marco guarisce un indemoniato; Martirio di San Marco; San Marco leggente) in cui le molte figure che assiepano il primo piano sono rese con una modellazione più schematica a confronto dell'altra cantoria, come appare evidente soprattutto nella resa delle fitte pieghe dei panneggi. Notevoli appaiono le architetture che fanno da sfondo ai diversi episodi in cui Sansovino bene esprime il gusto eclettico del suo linguaggio architettonico.
Nella cantoria di sinistra risalente al 1543 circa, con episodi miracolosi avvenuti per intercessione del santo (Liberazione dello schiavo; Lo schiavo liberato ringrazia il santo; La conversione del padrone; San Marco con il leone), le figure acquistano maggiore forza plastica sia per l'attento studio compositivo, sia per la modellazione plastica più sciolta e vigorosa. All'episodio raffigurante la Liberazione dello schiavo si ispirerà molto probabilmente per la realizzazione del dipinto con il medesimo soggetto ora conservato alle Gallerie dell'Accademia. Lo stesso Sansovino, per altro, mostra di ispirarsi alle opere pittoriche come nella figura di spalle con le braccia levate al cielo al centro dell'episodio con il ringraziamento dello schiavo liberato, desunta da uno degli apostoli dipinti da Tiziano nell'Assunta dei Frari.
Successivamente l'artista approntò i rilievi decorativi della porta d'accesso alla sacrestia che asseconda l'andamento curvo della parete. Questi vennero compiuti nel 1545 mentre la loro fusione in bronzo si protrasse negli anni seguenti. La decorazione comprende due riquadri principali, entrambi firmati, raffiguranti la Deposizione in basso e la Risurrezione in alto. Nelle fasce che stanno intorno ai due riquadri maggiori le figure degli evandelisti entro nicchie, figure di profeti e alcune teste tra le quali sono stati identificati dei ritratti tra i quali quello dello stesso Sansovino e di Tiziano. Nella Deposizione è reso con notevole efficacia drammatica il gruppo delle pie donne al seguito di Gesù i cui volti sono quasi del tutto nascosti dagli ampi mantelli. La Vergine al centro in atto di sveniere con le braccia mollemente abbandonate è sorretta dalle sue compagne. Più in sintonia con il gusto manierista è invece l'episodio che gli sta sopra, con la sinuosa e allungata figura di Cristo che pare quasi in precario equilibrio sul sepolcro. Le figure dei soldati sono descritte in varie attitudini che rendono il timore e lo sbalordimento di fronte all'evento soprannaturale, mentre un cielo brulicante di putti accoglie e acclama Cristo trionfatore sulla morte.
Infine su una balaustra del coro sono situate quattro piccole statue degli Evangelisti realizzate da Sansovino tra il 1550 e il 1552 come documentato dai pagamenti all'artista per l'ammontare di 170 ducati. In queste figure appare l'influenza della scultura di Michelangelo, particolarmente nelle due che presentano una più articolata postura, San Matteo e San Marco. Quest'ultimo è colto in una posa più dinamica sottolineata dal libro aperto e resa con un efficace e fluido contrapposto.