Luca Giordano (Napoli 1634 – 1705)



Morte di Santa Scolastica (1675)
Olio su tela, 373x185 cm

Martirio di San Placido (1675)
Olio su tela, 373x185 cm

Basilica di Santa Giustina, Padova

Le due tele vennero realizzate da Luca Giordano a Napoli e successivamente inviate a Padova nel 1675 data che compare insieme alla firma nella seconda delle due opere per la quale ricevette il 25 marzo di quell'anno un saldo finale di pagamento di 95 ducati. Le due pale realizzate rispettivamente per la quarta cappella laterale destra e per quella corrispondente sul lato opposto della chiesa appaiono stilisticamente condividono una stretta affinità stilistica con le due tele della chiesa della Salute di poco precedenti. Rispetto ad esse però sembra maggiore in Giordano l'interesse non solo per la pittura manierista veneziana ma anche per gli artisti veneti contemporanei, anch'essi presenti con le loro opere nella basilica padovana. Inoltre si ravvisa una luminosità più chiara ulteriormente fusa e morbida che accarezza dolcemente le superfici segnando la profondità attraverso il graduale schiarimento delle forme fin quasi a smaterializzane la consistenza.
La prima delle due tele ha per protagonista la sorella di San Benedetto la cui credenza vuole che dopo la morte la sua anima ascendesse al cielo in forma di colomba come anche qui viene raffigurato. La scena del trapasso della santa, in accordo con questo nuovo senso della luce, è permeata di lieve mestizia che si stempera progressivamente verso l'alto nella visione mistica della parte superiore. Nella seconda pala si osserva in primo piano i compagni di Placido martirizzati con la figura maschile riversa al centro che ricorda la posa del Cristo deposto dell'Istituto di Santa Maria della Pietà di Venezia. Tuttavia nonostante l'efficace contrapposizione tra la furia omicida dei carnefici più in basso e l'apparente calma con cui si svolge il martirio di Placido, nonché la presenza di diversi dettagli lugubri, l'impatto drammatico dell'opera è smorzato dalla qualità luminosa più sopra descritta, quasi all'opposto di quella del suo primo periodo tenebroso.



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