Johann Liss (Oldenburg in Holstein 1597 circa – Venezia 1630)



Visione di San Girolamo
Olio su tela 225 x 175 cm
Chiesa di San Nicola da Tolentino, Venezia

Il dipinto venne realizzato nel 1627 per la parte esterna sinistra del presbiterio durante la permanenza dell'artista tedesco a Venezia tre anni prima della sua prematura scomparsa nel 1630, vittima della grande epidemia di peste che colpì la città. L'opera costituisce uno dei più alti e precoci esempi di pittura barocca realizzati nel capoluogo lagunare e raffigura il momento in cui il santo eremita, intento nei suoi studi, assiste a un'apparizione celeste in cui degli angeli gli mostrano un libro, forse in riferimento alla prima traduzione in latino della Bibbia, nota come "Vulgata", realizzata dal santo di origine dalmata. Sul piano compositivo l'opera si caratterizza per una estrema mobilità il cui perno centrale è caratterizzato dalla figura del santo che volge lo sguardo verso l'alto con una torsione a spirale complessa nella sua costruzione ma semplice nella sua resa, di grande immediatezza e forza espressiva. Parimenti caratterizzata da estrema mobilità è la stesura pittorica, con una pennellata liquida e vaporosa che in taluni brani sembra addirittura prefigurare lo stile rococò. Nonostante un registro cromatico relativamente ridotto la luce che investe la composizione crea una molteplicità di effetti, grazie alle diverse interazioni con le varie parti, accendendosi di bagliori sulle nuvole, insinuandosi come rivoli d'acqua sulle pieghe delle vesti, per giungere infine a lambire lo sperone roccioso su cui poggia il santo, ai piedi del quale, quasi mimetizzato, giace il leone. L'opera, che risente dell'influsso di Rubens, sarà un testo figurativo importante che anticipa, e forse in parte ispira, esiti di certa pittura tenebrosa entro la quale si svilupperà l'opera di Giovan Battista Piazzetta e dei giovani Giovan Battista Tiepolo e Sebastiano Ricci.