Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1490 circa - Venezia 1576)



Assunzione della Vergine (1535 circa)
Olio su tela, 392x214 cm
Chiesa cattedrale, Verona

In questo dipinto Tiziano torna sul tema dell'Assunzione della Vergine diversi anni dopo il capolavoro dei Frari. Il quest'opera un maggiore spazio è occupato dagli apostoli in primo piano che si accalcano attorno al sarcofago vuoto della Vergine, quasi del tutto nascosto invece nella versione precedente. Anche in questo caso tali figure esprimono con diversi atteggiamenti l'intensa partecipazione emotiva allo straordinario evento che risulta però meno enfatizzato nella sua dimensione soprannaturale. Le presenze celesti sono qui limitate ai volti dei cherubini che incorniciano la figura della Vergine che appare in un atteggiamento più dimesso e il cui sguardo verso il basso rimanda agli apostoli. Questi manifestano nei loro gesti e atteggiamenti un'ampia gamma di sentimenti che vanno dalla meraviglia alla commozione o al turbamento che sembra caratterizzare i due apostoli sulla destra che, ancora inconsapevoli, rivolgono il loro sguardo sul sepolcro vuoto. Tra di essi si scorgono alcune fisionomie il cui realismo presenta un'intensità ritrattistica tale da renderli incarnazione di una umanità palpitante che sembra amplificarne la loro carica morale. Di particolare forza espressiva è la figura di San Pietro al centro con la chioma canuta accesa di riflessi luminosi, dietro il quale San Tommaso mostra nel braccio alzato la cintola donatagli dalla Vergine. Degno di attenzione è infine l'altare marmoreo che incornicia la pala, la cui armoniosa struttura cinquecentesca si deve a Jacopo Sansovino.