Jacopo Tintoretto (Jacopo Robusti, Venezia 1519-1594)



San Rocco risana gli appestati (1549)
Olio su tela, 307x673 cm
Chiesa di San Rocco, Venezia

La datazione del dipinto è attestabile su base doqumentaria al 1549 ed è citato con lode da Giorgio Vasari nella seconda edizione delle Vite edita nel 1568. Lo storico aretino ricorda le figure dei nudi "molto bene intesi ed un morto in iscorto che è bellissimo". La composizione si caratterizza per un vivo realismo non solo nella resa dei corpi nudi come già notato da Vasari ma anche per l'ambientazione scura da cui emergono con risalto le figure attraverso un uso della luce fortemente scenografico e drammatico. Particolarmente notevole è il fondo della scena illuminato con una torcia che accende i corpi nella semi oscurità con vibranti bagliori di luce. Le pose delle figure, se pure virtuosisticamente studiate, non mancano di immediatezza espressiva come quella semisdraiata curata dal santo in atto di mostrare le piaghe della peste.