Jacopo Bassano (Jacopo da Ponte, Bassano del Grappa 1510 circa - 1592)



Adorazione dei pastori, (1592)
Olio su tela, 421x219 cm
Chiesa di San Giorgio Maggiore, Venezia

Questa pala di rilevanti dimensioni è l'ultima opera dell'artista bassanese, compiuta nello stesso anno della sua morte. Essa rappresenta una sorta di summa della propria arte e allo stesso tempo uno dei testi pittorici più alti di una lunga carriera artistica. In un insieme di grande suggestione compaiono qui molti dei motivi più caratteristici della sua pittura, la cui fortuna postuma ha determinato la loro riproposizione per alcuni decenni nelle opere dei figli e della bottega. Gli effetti coreografici impliciti nell'ambientazione notturna sono qui portati ad un livello di estrema efficacia espressiva, con la luce quasi abbagliante del Bambino che investe le figure vicine. Tali figure emergono dal buio in un gioco di riverberi sapientemente orchestrato, mentre alle loro spalle altre figure di persone e animali si muovono nella semi oscurità. Sopra la Sacra Famiglia la luce batte sulla pianta del piede di un bambino intento a osservare la scena e accanto a lui un altro fanciullo soffia su un tizzone ardente che ne illumina il volto. Nella parte alta, infine, dei putti squarciano un po' a fatica la coltre di nubi per far scendere la luce divina. L'estesa oscurità che avvolge la maggior parte della scena fa in modo che la raffigurazione, nonostante le dimensioni monumentali, riesca a comunicare con grande empatia un'intonazione di delicata intimità.



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