Giovanni Antonio Pordenone (Giovanni Antonio de' Sacchis, Pordenone 1484 - Ferrara 1539)



Annunciazione
Olio su tela, 467x285 cm
Chiesa di Santa Maria degli Angeli, Murano

Giorgio Vasari ricorda che per la chiesa muranese Tiziano aveva realizzato una bellissima Annunciazione per la quale però i committenti si rifiutarono di corrispondere i cinquecento scudi richiesti dall'artista. Tiziano, su consiglio di Pietro Aretino, fece dono del suo dipinto all'imperatrice di Spagna Isabella che ripagò il pittore con duemila scudi. In sostituzione dell'opera dell'artista cadorino, sfortunatamente perduta e di cui ne conserva memoria un'incisione di Gian Giacomo Caraglio, fu quindi posta la tela del Pordenone una delle ultime da lui realizzate poco prima della prematura morte. La pala è caratterizzata da accentuate forzature compositive forse nel tentativo di competere in originalità con il dipinto tizianesco, ma indubbiamente dovute anche all'incalzante sviluppo della cultura figurativa manierista. Esse appaiono evidenti soprattutto nel gruppo con il Padre Eterno e gli angeli che seguono come una scia l'arcangelo Gabriele. La figura di questi rende nella sua posa dinamica la concitazione del turbine celeste che irrompe dall'alta finestra, quasi in precario equilibrio sulla nube che si ferma di fronte al leggio interrompendo la quieta lettura della Vergine. Sullo sfondo di paesaggio, ben visibili compaiono le figure di Tobiolo e l'angelo.



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