Giambattista Piazzetta (Venezia, 1683 – 1754)


San Giovanni Battista
Olio su tela, 172 x 76 cm
Chiesa di San Giovanni Battista, Bassano del Grappa

L'esecuzione del dipinto si colloca nel contesto della ristrutturazione della cappella del Sacramento che avvenne a partire dal 1713 in cui vi era collocato l'altar maggiore della chiesa prima che questa, tra il 1747 e il 1785, ne mutasse l'orientamento. Per il rinnovamento di detto altare il 2 aprile del 1731 i fratelli Remondini, noti stampatori, commissionarono una piccola pala secondo il volere dello zio Giambattista che aveva lasciato una donazione a tale scopo il 5 novembre 1723. In cammbio di tale donazione venne accolta la richiesta di situare davanti all'altare la tomba della famiglia Remondini. La datazione dell'opera viene generalmente collocata poco dopo la metà del quarto decennio. La figura che emerge isolata dal fondo scuro sembra echeggiare un qualche modello caravaggesco. Nella posa delle gambe la figura anticipa quella dell'Indovina nella famosa tela delle Gallerie dell'Accademia di Venezia. Lo sguardo e il tenero gesto con cui il santo accarezza l'agnello, simbolo di Cristo, conferisce alla rappresentazione un'intonazione di lieve malinconia, nella quale gli accesi contrasti chiaroscurali, che si svolgono per linee diagonali, sottolineano la dimensione di intima solitudine del Battista. Egli sembra attraversato dal presagio di morte che accomunerà il suo destino a quello di Cristo e che appare richiamato dal rosso vivo del manto allusivo al sangue che verrà versato per la salvezza dell'umanità.